il museo degli aquiloni

un museo volante itinerante

 

la storia

Gli aquiloni sonori

     Gli aquiloni sonori

 

     Un altro filo, anch'esso legato all'animismo, che percorre tutta la storia degli aquiloni orientali, è il filo del suono.

     Una fettuccia sottile tesa da un lato all'altro di una bacchetta di legno arcuata entra in vibrazione a causa del vento provocando una nota di intensità variabile.     

     Ponendo sullo stesso aquilone archetti diversi è possibile costruire delle vere e proprie arpe eoliche, la cui invenzione è attribuita ad un cinese del decimo secolo, Li Yeh.

     La testimonianza più antica relativa all'uso degli aquiloni sonori è un racconto di guerra: nel secondo secolo a.C., un generale cinese, Huan Theng, era in lotta contro l'esercito dell'imperatore Liu Pang, fondatore della dinastia Han ed usurpatore del trono.

     L'esercito di Liu Pang era più forte ed una battaglia si sarebbe risolta con l'inevitabile sconfitta di Huan Theng.

     La storia racconta che un colpo di vento fece volare via il cappello dalla testa di Huan Theng e nello stesso tempo gli diede l'idea di costruire un gran numero di aquiloni sonori e di farli volare di notte sul campo nemico. Il suono notturno e misterioso degli aquiloni provocò il panico nell'esercito di Liu Pang, che si mi­se in fuga abbandonando il campo di battaglia.

     La tradizione di costruire aquiloni sonori è viva anche oggi: sulla piazza Sanam Luang, al centro di Bangkok, ogni sabato volano centinaia di aquiloni, molti dei quali, come i "chula", hanno un archetto sonoro montato sulla traversa alare; in Malesia, gli aquiloni di Kelantan sono spesso costruiti con l'archetto sonoro: la leggenda, così come per i bambini appena nati, vuole che gli aquiloni acquistino vita non appena emesso il primo suono in volo; in Giappone i bambini uniscono agli aquiloni anche più di un archetto sonoro, in modo che il loro suono comune produca un'armonia.

      È possibile ascoltare il suono degli aquiloni anche in altro modo. Tenendo tra due dita il cavo di traino e accostandolo leggermente all'orecchio è possibile sentire le vibrazioni sonore prodotte dal vento sull'aquilone e sul cavo di traino. Durante uno dei primi Festival di aquiloni tenutosi a Cervia (Ravenna), la registrazione delle vibrzioni prodotte dal vento sul cavo di un aquilone è stata usata come base sonora per un pezzo musicale di Lucio Dalla e Marco di Marco (1985).