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Domina Jalbert e il Parafoil |
Domina Jalbert e il Parafoil
Nel 1963 Domina Jalbert, un americano residente in Florida, progetta il Parafoil, creando un aquilone perfetto dal punto di vista aerodinamico ed estremamente essenziale da quello costruttivo. Il Parafoil è un'ala costruita interamente in tessuto, senza una struttura rigida, ed è tenuta in forma dal vento che entra tra la superficie superiore e quella inferiore, tenute insieme da centine longitudinali in tessuto, di profilo alare. Il collegamento tra l'ala e il cavo di traino avviene tramite una serie di chiglie ventrali, che assumono anche la doppia funzione di mantenere in piano la superficie inferiore dell'ala e di garantire la stabilità laterale.
In termini di portanza, il vantaggio di un profilo alare rispetto ad una
superficie portante piana, come può essere quella di una losanga, è
racchiuso nella differenza di pressione tra la superficie superiore e
quella inferiore dell'ala. Il flusso d'aria, a contatto col bordo
anteriore dell'ala, si divide in due parti che si ricongiungono
all'estremità posteriore, dopo aver percorso il profilo delle due
superfici con velocità diverse. Ciò provoca nella superficie superiore
una depressione ed una spinta dell'aquilone verso l'alto.
Come è successo anche agli altri aquiloni fondamentali (la losanga, il box di Hargrave, il Flexible di Rogallo), il Parafoil ha dato vita a numerose varianti ed ha trovato diverse applicazioni pratiche. Per il suo straordinario potere di sollevamento e per l'alto angolo di volo (il Parafoil vola quasi allo zenith), è usato per sollevare strumenti meteorologici, mentre per la sua efficienza (l'efficienza è il rapporto tra distanza percorsa in orizzontale e altezza dal suolo, e nel caso del Parafoil è circa 5:1) e per la manovrabilità è usato anche come paracadute di precisione. Dal Parafoil è nato
anche un aquilone acrobatico, il Flexifoil, capace di compiere
evoluzioni a velocità nell'ordine di grandezza dei 100 chilometri orari.
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